In un approccio caratterizzato dalla complessità e dall’integrazione imprescindibile tra mente e corpo per il benessere della persona, si configura la possibilità di sostegno e arricchimento che offrono le tecniche di rilassamento in generale, e il #Training Autogeno nello specifico, in quanto capace di promuovere una maggiore “attenzione” e consapevolezza rispetto ai propri vissuti corporei e di incentivarne l’“azione” attiva e l’autogestione.
Questa tecnica può attenuare le oscillazioni degli stati emotivi e agevolare la riduzione di tutti i disturbi della gravidanza che hanno una componente psicologica che può aumentare il malessere percepito, quali nausea, insonnia, irritabilità, anomalie del ritmo cardiaco e respiratorie, sbalzi di pressione, tensione e stanchezza. Essa inoltre può abituare le neo-madri a ridurre o recuperare velocemente il dispendio di energie psico-fisiche, permettendo una maggiore rispondenza alle richieste nel puerperio e nel post-partum.
Dal punto di vista neuro-biologico e ormonale è stato dimostrato come il Trainig Autogeno sia in grado di stimolare la produzione di endorfine e di diminuire l’attivazione del sistema nervoso vegetativo.
Il Trainig in fase di travaglio e parto
La possibilità di rendere la donna “attiva” e partecipe nelle varie fasi del travaglio e del parto è stata la prima importante innovazione che ha caratterizzato l’introduzione dell’utilizzo del Training autogeno secondo il metodo di Schultz, così come di altre tecniche sviluppatesi da esso.
In particolare, tra le più diffuse, è possibile avvalersi del Respiratory Autogenetic Trainig (R.A.T.), nato dalle geniali intuizioni di G.D. Read e sviluppato in Italia da Piscitelli. Lo scopo iniziale con cui nasce questa declinazione dei Training fu quello di creare un condizionamento in cui la respirazione sostituisse il dolore come risposta allo stimolo di contrazione di contrazione; nel Trainig Autogeno Respiratorio elaborato da Piscitelli viene stimolata la capacità creativa delle partecipanti, le quali elaborano autonomamente le proprie fantasie ed istruzioni verbali: le gestanti apprendono, dunque, una tecnica di rilassamento muscolare e psichico che, una volta acquisita, le aiuta ad elaborare autonomamente le proprie fantasie durante il travaglio.